Il libro racconta di un’indagine di polizia giudiziaria condotta dall’Ispettore di P.S. Gianluca Fiorini, un uomo dotato di grande carisma, laureato in legge, che, proveniente da esperienze giovanili di volontariato sociale, è votato a combattere il male. Un po’ sognatore e passionale nel privato, Fiorini è spiccatamente realista nel lavoro di indagine. Il caso sul quale è chiamato ad indagare si svolge in una città metropolitana in cui Stefano Brandi, un onesto imprenditore soffocato da una crisi economica, viene trovato cadavere. Sulle prime si pensa al suicidio, ipotesi abbastanza plausibile dato che la vittima era tormentata dai debiti. Ma Fiorini non si fermerà alle apparenze e dimostrerà che si tratta di omicidio; indagherà senza sosta venendo a capo di un sofisticato disegno criminale, complici i “colletti bianchi”, e risolverà il caso con il contributo della testimonianza di un parcheggiatore abusivo. Intorno ai protagonisti, si vive il triste fenomeno di una biblica emigrazione verso l’Italia e l’Europa, gestita da trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Amori che sbocciano, gioie intense, ma anche dolore e violenza perfino in nome dell’amore, connotano la vita dei personaggi che, protagonisti del loro tempo, non mancano di gratificarsi con iniziative di successo. Giovani i quali, fanno rilevare come questa società, foriera di grandi progressi tecnologici e scientifici, ma anche di crisi morale ed economica, non l’hanno costruita loro anzi l’hanno “subita dagli adulti”. Quei giovani, ai quali evidentemente appartiene lo stesso Ispettore Fiorini, malgrado tutto non perdono la speranza, anzi si impegnano e dimostrano come, per un futuro migliore, i deboli possano essere aiutati e i criminali puniti con maggiore efficacia.